Dalle parole di Silvia Parente, dedicate al suo atleta Tadej Maligoj, tutto il trasporto vissuto in questi giorni:“Neanche il tempo di presentarmi con Tadej e con una temperatura di -2° abbiamo dato il via alle fatiche. La sua molto prolungata e la mia breve, ma intensissima ve lo assicuro. Io dovevo dare supporto a lui, ma era Tadej che ogni 100 metri si voltava per chiedermi se stavo bene, probabilmente aveva percepito la mia poca attitudine a questo tipo di corse. Con un po’ di dispiacere, ma tanto sollievo per il mio fiato, dopo 2 km l’ho lasciato promettendogli che ci saremmo rivisti alla prima base vita. E così è iniziato il tamtam. Telefonini tutti allerta per captare i GPS dei nostri cinque nuovi amici. E via via, da una base vita all’altra, la stanchezza e l’amicizia aumentavano. siamo passati da momenti di tensione, “Oddio, perché è da cinque minuti che non si vede il GPS di Dario?“ A momenti in cui la stanchezza era talmente tanta che ridevamo per ogni inezia.”
Dimostrare che ogni tipo di limite e pregiudizio possa essere superato.
Nasce da questa prerogativa il progetto “Iperatleti”, lanciato dall’Asd SentieroUno assieme all’AsdSportXAll e al Comune di Gorizia. Sull’Ipertrail di 173km, la prova più estrema del programma dove gli iscritti hanno dovuto raggiungere il traguardo utilizzando solamente il Gps, alcuni partecipanti sono stati coadiuvati da un’atleta disabile iscritto o partner di Sport X All.
Norbert Casali, Luca Casella, Silvia Parente, Giulia Oblach e Roberto Sartori, atleti ciechi ed ipovedenti, hanno monitorato via satellite il proprio compagno d’avventura fornendogli l’assistenza pratica e psicologica nelle basi vita dopo aver percorso i primi due km assieme, correndo per le campagne dell’isontino.
Ad accompagnare gli iperatleti nel loro compito di spalla, i volontari Sport X All che hanno trascorso con loro tutto il percorso degli atleti per un minimo di 20 ore (i più veloci) ad un massimo di 45 ore (gli ultimi arrivati). Ancora una volta, questo vuole essere un messaggio forte di inclusione ed aiuto reciproco perché a giovare del supporto degli iperatleti sono stati gli atleti normodotati che si sono prestati con estremo entusiasmo a questa sfida.